Recupero acqua piovana per uso domestico: cosa c’è da sapere

Recupero acqua piovana per uso domestico: cosa c’è da sapere

Provi ad avere uno stile di vita sostenibile e sei particolarmente attento alle questioni che riguardano il risparmio di risorse e materie prime? Con ogni probabilità, troverai seducente l’idea di poter recuperare l’acqua piovana per uso domestico e, in effetti, è questo un metodo che permette di far bene al pianeta mentre si risparmia – e, a seconda dei casi, non poco – sulle bollette dell’acqua corrente. Prima di rivolgerti però a professionisti come quelli di Siderghisa per farti realizzare un impianto per il recupero dell’acqua piovana su misura per la tua abitazione, ci sono una serie di considerazioni importanti che dovresti fare.

Quando hai bisogno di un impianto domestico per il recupero dell’acqua piovana

E sono considerazioni che riguardano, innanzitutto, dove abiti e qual è il clima caratteristico della tua zona. Un impianto di questo tipo, infatti, può avere un costo iniziale non indifferente: è una spesa che viene ammortizzata nel tempo e, come già si accennava, grazie al risparmio sulle bollette di fornitura idrica; se quella in cui si vive, però, è una zona piuttosto calda e secca, in cui le precipitazioni sono rare e poco consistenti, si rischia che l’investimento in un impianto per il recupero dell’acqua piovana a uso domestico sia un investimento poco fruttuoso. Lo stesso potrebbe succedere, tra l’altro, anche se nel posto in cui si vive piove spesso e abbondantemente, ma la propria casa non ha abbastanza superfici o veicoli di raccolta delle acque piovane: in altre parole, prima di pensare a fare installare dei serbatoi in cortile o in giardino, valuta se le tue grondaie sono fatte in modo da favorire la raccolta delle piogge.

Naturalmente anche dallo spazio che si ha a disposizione dipende molto la scelta riguardo a se e che sistema di recupero domestico delle acque piovane fare installare. Tra le soluzioni professionali, due sono le alternative principali: i serbatoi a vista e quelli interrati. In entrambi i casi se ne può scegliere la capienza, in considerazione certo dello spazio in cui verranno collocati, ma anche e soprattutto del fabbisogno idrico della casa e di chi la vive. Mentre i serbatoi a vista sono la soluzione ideale per uno sottoscala, un cortile poco frequentato o una zona di giardino riservata ad attrezzi e necessaire per la cura della casa, i serbatoi interrati sono l’ideale se non vuoi rinunciare al recupero delle acque piovane ma, allo stesso tempo, non hai molto spazio a disposizione e, altrimenti, dovresti farli installare a vista, nella veranda per esempio.

Considera, infine, che tipo di utilizzo farai dell’acqua piovana recuperata. Una precisazione va fatta subito, proprio a proposito e riguarda il fatto che l’acqua così raccolta non è certamente idonea per cucinare o per l’igiene personale: sbagli, insomma, se credi che con un impianto di recupero acqua piovana domestico puoi tagliare completamente le bollette dell’acqua; vero è, invece, che, soprattutto se vivi con poche persone, potrai riuscire in questo modo a risparmiare sensibilmente. Puoi usare, comunque, l’acqua piovana recuperata per le pulizie e le faccende domestiche, per il bucato o per lavare l’auto e via di questo passo: in questo caso avrai bisogno di un sistema di filtri adeguato in entrata al serbatoio. Se la utilizzi, invece, per la sola irrigazione di orti e giardini potrai usare l’acqua piovana così com’è e questo dovrebbe farti risparmiare, tra l’altro, sul costo dell’impianto.

Redazione

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